"Quando un'impresa chiama non è facile tirarsi indietro. Ecco la spiegazione dell'impulso a tentare un'impresa e poi, quando si è dentro, inizia la sfida con se stessi per non uscirne prima di averla conclusa". Partito il 31 agosto 2011 in solitaria e senza supporto da Pian del Re a 2020m, arrivato alla foce del Po dopo 18 giorni, poi ulteriori 11 giorni necessari per tornare a casa lungo la costa del mare Adriatico ed il fiume Isonzo, per un totale di circa 900Km in 29 giorni consecutivi.
Casalgrasso Po Proibito
Eccomi al primo trasbordo: il GPS trilla ad avvisarmi che sono a meno di 500m dal punto dove e' meglio atterrare, poco dopo c'e' una diga, uno sbarramento o complicazioni simili allo scorrere naturale dell'acqua. E' un lavoro di pianificazione fatto a casa mesi or sono ma nulla e' scontato. Infatti non vedo possibilita' di sbarchi ne a destra ne a sinistra dove ci sono sponde alte 4-6 metri, ripide e piene di rovi, "impossibili" da superare. E questo gia' da un pezzo. Mi arrischio, con massima prudenza e circospezione, ad avvicinarmi al punto critico: una diga di rocce dove il fiume da quasi lago si trasforma in una alta e fragorosa cascata di 6-8m, poco dopo un ponte. Ebbene ci passero' il pomeriggio intero a cercare di sbarcare, a decidere come e dove: pericoloso e difficile. Ci stanno costruendo una centrale idroelettrica e mi hanno modificato e chiuso l'accesso al fiume. E' dura.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
Sono consentiti commenti anonimi ma è gradita la firma di cortesia, grazie.